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Ci vediamo in centro. Laboratorio di fotografia, II edizione

"Ci vediamo in centro". II edizione

Il laboratorio “ci vediamo in centro” torna con la seconda edizione, per esplorare grazie alla fotografia il tema dello sguardo di ognuno e per riscoprire quanto si dà per scontato di quello che osserviamo quotidianamente.

Si svolgerà nel Quartiere 1 Centro, per far rivivere la bellezza e la storia della Città a quanti la danno per scontata e a chi non è sempre in grado di poterla cogliere.

Il progetto offre la possibilità di superare l’isolamento e di riscoprire l’unicità di ognuno, come unico è lo sguardo di chi fotografa.

Nelle uscite verremo accompagnati da Davide dalla Giustina, fotografo appassionato di street photography e formatore.

Di seguito il calendario:

SETTEMBRE 2025

13.09: primo incontro di conoscenza dei partecipanti e presentazione del Laboratorio e delle sue finalità – sede di P. Itaca Padova in via dei Tadi 31

OTTOBRE 2025

18.10: secondo incontro – Le Piazze. Il cuore della Città

NOVEMBRE 2025

15.11: terzo incontro – “Padova città d’acque”. Le Riviere

DICEMBRE 2025

13/12: quarto incontro – “La Città dei tre senza”: Pedrocchi, Santo, Prato

GENNAIO 2026

10.01: quinto incontro – Passando per Padova: dalla Stazione ai Giardini dell’Arena, Piazza Eremitani, Via Altinate

FEBBRAIO 2026

 07.02: sesto incontro – “Universa Universis Patavina Libertas”. La Città e l’Università, dal Bo al Portello

MARZO 2026

14.03: settimo incontro – “Ci vediamo in centro”. I luoghi del tradizionale spritz padovano da sotto il Salone,  in alto i calici!

Per chi fosse interessato/a a iscriversi, è possibile compilare il modulo d’iscrizione qui.

Per maggiori informazioni potete scrivere una mail a info.padova@progettoitaca.org oppure telefonando allo 049 8755597.

“La città delle idee 2025-2026 attività realizzata con il contributo del Comune di Padova e della Camera di Commercio di Padova”

 

 

Intervista a Noah Schiatti, autore di Ambiguo Blu

Intervista a Noah Schiatti

Ambiguo Blu riprende un tuo vecchio fumetto, cosa ti ha spinto a riprenderlo in mano e ampliarlo?

Ambiguo Blu nasce come progetto di tesi all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Probabilmente mi ha fatto bene lasciarlo un po’ accantonato appena finiti gli studi, per distaccarmi e concentrarmi su altro. Ritornarci sopra mi ha permesso di rivedere il progetto in modo un po’ più oggettivo ma anche con molta voglia di rimetterci mano.

Il blu e il rosso sono ovunque nel fumetto — come hai scelto di usarli per raccontare le emozioni di Blu?

È abbastanza semplice: mi piace il blu e lavorare con la linea, quindi, invece di una linea nera ho optato per virarla sul blu e utilizzare altre tonalità più o meno chiare per colorare. Il rosso è stato usato come colore di “stacco” proprio per mettere in evidenza scene o dettagli.

I personaggi non hanno nomi “classici”: che significato ha questa scelta per te?

In realtà trovo sempre molto difficile scegliere i nomi per i personaggi e cerco sempre di trovare nomi che non sono associati a persone che conosco o troppo diffusi. Per Blu ho cercato un nome che però può essere inteso anche come soprannome, sempre per rimanere nell’ambiguità. All’inizio volevo scegliere un nome neutro italiano ma sono davvero pochissimi e nessuno mi piaceva.

Il tema dell’identità di genere è un tema di questo racconto e l’hai affrontato senza mai parlarne. Come mai questa scelta?

Volevo parlarne rappresentando il vissuto di un personaggio senza appunto spiegare per filo e per segno terminologia e definizioni. Sarebbe stato un passaggio troppo brusco che avrebbe appiattito e reso banale la storia.

Come hai immaginato il rapporto tra Blu e Nova?

È un’amicizia ma di sicuro non troppo sana. Quelle amicizie un po’ di convenienza, un po’ perché non c’è nessun altro… non la vedo come un’amicizia duratura.

La stanza di Blu è un vero e proprio mondo a parte — come hai pensato di rappresentare il suo caos interiore?

Incasinato. Sommerso di roba utile ma soprattutto inutile perché rotta. Quello che mi fa più effetto sono i resti di cibo ormai avariati; mi sembra sempre di sentirne l’odore. In quella montagna di roba risiede la decisione di Blu di non buttare via niente, di ammucchiare tutto senza distinzione.

I social nel fumetto sembrano un rifugio ma anche un ostacolo. Che ruolo hanno, secondo te, nella solitudine dei ragazzi?

I social possono essere iper-connessione perché si parla con una persona dall’altra parte del mondo ma anche iper-isolamento perché non si parla con il proprio genitore. E sono velocissimi. Credo si possa trovare un rifugio per condividere le proprie passioni e dubbi, trovando gente simile ma non deve diventare l’unico punto di riferimento.

Nonostante il tono malinconico, alla fine si intravede un cambiamento. Che messaggio volevi dare ai lettori?

Che il cambiamento è continuamente in atto. Magari da fuori non si vede ma c’è stato; non se ne percepisce l’intensità ma c’è stato; non si sa in quale direzione
-positiva o negativa- porterà ma c’è stato.

Qualcuno ti ha scritto per raccontarti di essersi rivisto in Blu?

Con mia grande sorpresa, sì! Persone che si sono riviste in Blu per come ho affrontato il tema dell’identità ma anche per il tema del disturbo alimentare. Un’altra invece, che mi è rimasta particolarmente impressa, mi ha scritto che l’atmosfera della storia le ha fatto tornare in mente il suo vissuto in ospedale di quando ha fatto una terapia medica.

 Cosa si prova a rilasciare delle interviste e a partecipare ad eventi come il BeComics di Padova?

Mi fa sempre piacere vedere gente interessata ai miei lavori e avere la possibilità di parlarne. Durante le fiere ho l’opportunità a mia volta di vedere di persone lettrici e lettori a cui posso parlare del mio lavoro e con cui scambiare opinioni o semplicemente chiacchierare.

 

Respect to Protect

Respect to Protect

Il progetto intende colmare il divario tra il settore della salute mentale e quello della sicurezza e protezione civile, fornendo gli strumenti necessari per prevenire e gestire in modo adeguato le situazioni che coinvolgono persone con disturbi della salute mentale, e rafforzare il benessere psicologico dei professionisti del settore della sicurezza.
Lo scorso 20 maggio, nella sede di Progetto Itaca Padova si è tenuto il primo focus group per individuare i temi da inserire nel programma formativo che verrà sviluppato grazie a tutti i partner.
Ringraziamo il Comune di Padova per la partecipazione al progetto e la collaborazione.
Progetto Itaca Padova fa parte, grazie a Progetto Itaca , di un consorzio di enti europei.
Il progetto “Respect to Protect” è cofinanziato dall’Unione Europea. Le opinioni e i punti di vista espressi in questa pagina sono esclusivamente quelli dei suoi autori (consorzio Respect to Protect) e non riflettono necessariamente quelli dell’Unione Europea o del Servizio Spagnolo per l’Internazionalizzazione dell’Istruzione (SEPIE). Né l’Unione Europea né l’Agenzia Nazionale SEPIE possono esserne ritenuti responsabili.

Inaugurazione mostra permanente “Ci vediamo in Centro!”

La mostra è il risultato del laboratorio di fotografia “Ci vediamo in Centro”, nell’ambito de “La città delle idee 2024-2025, realizzato con il contributo del Comune di Padova e della Camera di Commercio di Padova.

Adolescenti all’opera: dialoghi sul benessere mentale e il rapporto con gli adulti

Progetto Itaca Padova organizza quattro incontri per rispondere alla necessità di creare uno spazio di sensibilizzazione e informazione sul tema del benessere mentale in adolescenza.  I dati degli ultimi anni mostrano, infatti, un significativo aumento delle diagnosi che riguardano principalmente i disturbi d’ansia e dell’umore in età adolescenziale, con un esordio sempre più precoce. Grazie alla collaborazione volontaria di professionisti dell’Azienda Ospedaliera Università di Padova e dell’ULSS 6 Euganea, gli incontri forniranno una panoramica utile a orientarsi nel complesso tema degli esordi in questa delicata fase evolutiva.  Si parlerà di stati mentali a rischio, di esordi e aspetti legati alla neurodivergenza, verranno forniti strumenti pratici per riconoscere i primi segnali di disagio, comprendere quando è necessario chiedere aiuto e come attivare le risorse disponibili sul territorio.

Gli incontri sono aperti a familiari, educatori, caregivers e professionisti interessati ad approfondire questi argomenti, in un’ottica di prevenzione e intervento precoce.

 

Primo incontro: Adolescenti e sostanze, parlarne è possibile

Dott. Francesco Pompei – UOC Servizio Dipendenze Padova, ULLS 6 Euganea

7 maggio 2025 – dalle 18.30 alle 20

L’adolescenza è una fase di grande trasformazione, in cui ogni esperienza lascia un segno sullo sviluppo della persona. L’uso di sostanze e le dipendenze comportamentali possono alterare questo percorso, con conseguenze che vanno oltre il momento presente. Come possono gli adulti accorgersi in tempo di un problema? Comprendere i segnali da non ignorare è fondamentale per intervenire e offrire un supporto efficace senza creare distanze o conflitti.

 

Secondo incontro: Come accorgersi se qualcosa non va?

Dott.ssa Federica Gentili – Ambulatorio Prevenzione della Malattia Mentale, UOC Psichiatria 3, Azienda Ospedale Università di Padova

14 maggio 2025 – dalle 18.30 alle 20

Durante l’adolescenza i cambiamenti sono naturali e frequenti, ma alcuni segnali meritano un’attenzione particolare. Si parlerà dei principali campanelli d’allarme nel comportamento, nelle relazioni sociali e nel rendimento scolastico. Saper riconoscere i primi segnali di un disagio è il primo passo per intervenire tempestivamente e migliorare la qualità della vita di tutti i membri della famiglia.

 

Terzo incontro: Neurodivergenze: cosa sono?

Dott.ssa Benedetta Ravaglia – UOC Neuropsichiatria Infantile, Azienda Ospedale Università di Padova

21 maggio 2025 – dalle 18.30 alle 20

La ricerca scientifica degli ultimi anni ha rivoluzionato la nostra comprensione del cervello umano, individuando l’ambito delle neurodivergenze. Si esplorerà il concetto di neurodiversità come espressione naturale della variabilità umana, e di come queste diverse modalità di funzionamento cerebrale si manifestano nella vita quotidiana, nell’apprendimento e nelle relazioni interpersonali, fornendo strumenti per costruire ambienti più inclusivi e supportivi e per valorizzare i punti di forza unici che caratterizzano ogni modo di essere.

 

Quarto incontro: Fidarsi è bene… fidarsi è meglio! Il rapporto di fiducia con genitori e adulti

Dott. Matteo Paduanello – Consultorio Adolescenti Contatto Giovani, ULSS 6 Euganea

28 maggio 2025 – dalle 18.30 alle 20

La fiducia è il pilastro fondamentale di ogni relazione significativa, ma durante l’adolescenza questo legame attraversa inevitabili trasformazioni. In questo incontro esploreremo come costruire e mantenere un solido rapporto di fiducia tra genitori e figli adolescenti, bilanciando il bisogno di autonomia dei ragazzi con la necessaria presenza genitoriale. Riconoscere i momenti critici e trasformarli in opportunità di crescita per tutta la famiglia è fondamentale per mantenere un dialogo aperto anche nei momenti di difficoltà, creando uno spazio sicuro dove l’adolescente possa sentirsi ascoltato, compreso, non giudicato.

CON IL CUORE FOLLE”MENTE” 10

Parco Frassanelle presenta

CON IL CUORE FOLLE”MENTE” 10

A favore di Progetto Itaca Padova Ets, associazione di volontari per la salute mentale.

il 22 giugno 2025 dalle 10.00 alle 22:00

12 ore di pazzie!

Musica, sport, spettacoli e giochi mai visti prima a Parco Frassanelle

Con la partecipazione straordinaria degli Hearthbeat!

Tutti i ricavi dei biglietti saranno devoluti all’Associazione

Tutti gli animatori partecipano gratuitamente

Via Frassanelle 14, 35030 Rovolon (Pd)